Guardati. Stronza. Non ti vergogni neanche un po’?
È la seconda volta, oggi, che mi passi davanti senza degnarmi di uno sguardo.
Eppure ero io ad avere addosso il sapore delle tue lacrime, la sera dell’addio di quel bastardo.
O quando la tua presunta amichetta del cuore ti ha tradita, rivelando cosa pensavi della tua spocchiosa compagna di banco alla diretta interessata.
O ancora prima, il giorno in cui a 13 anni tua madre ti ha trovato le sigarette in borsa e ti ha reclusa un mese in casa. Continua a leggere