CUORE DI PIETRA

Stasera sei più bella del solito.

Starei ore a guardare te che osservi il mare, immaginandomi il tuo orizzonte.
Se soltanto il mare potesse fissare me, sarebbe il triangolo perfetto dell’amore non corrisposto. A ama B, che ama C, che ama A. Un micro-sistema provvisto, a ben pensarci, di una sua intima armonia.

Eppure non ho la presunzione di chi rivolgerebbe persino al mare un due di picche.
Mi accontento dei primi due lati aperti di un triangolo irrisolto, con una massa d’acqua a separare idealmente i nostri sguardi.
Com’era il detto? “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Mentre io non posso fare, tu, muta e ineffabile osservatrice, non puoi dire. Sembriamo le due scimmiette. 

E pensare che avete provato a farmi desistere: “Non sarà mai tua, fattene una ragione. Non ti parla. Seguici, ti faremo noi compagnia”.
Piccolo particolare: voi non c’eravate quando l’ho conosciuta. Non potete immaginare quel fremito che mi ha pervaso la prima volta che l’ho incontrata qui in spiaggia. Non c’eravate quando mi sono permesso di toglierle un filo rosso volato via da chissà dove e impigliatosi proprio sulla sua testa. Non c’eravate neppure quando mi aggiravo tra gli alberi sognando di costruirle un giaciglio, un nido in grado di preservare la nostra incomprensibile intesa.

Mi sono confuso per questi anni qui fra la gente del posto senza avvertire il bisogno di parlare. Dite che sono noioso? Beh, non mi sono mai molto divertito in base alla vostra accezione del termine, ma ho avuto tempo per riflettere.
Se tieni chiuso il becco, ti riesce meglio. E poi diciamo la verità: c’è lei, gli altri non mi interessano. 
Siete arrivati in tre e avete preteso di portarmi dalla vostra parte. “Non capisci? Noi siamo quelli VERI!” mi avete sbraitato in faccia.

Vi credete vivi solo perché siete i turisti venuti qui per ballare, dimenarvi, strafogarvi e starnazzare, a differenza nostra. Novelli Lucignoli, avete tirato Pinocchio per la giacchetta cercando di portarlo nel vostro paese dei Barocchi, ma avete dimenticato che siamo esseri semplici. 

Posso darvi ragione solo su un punto: molti sarebbero già volati altrove. Beh, che dire: io no. 
L’amore a senso unico è per certi versi il più puro: trova senso nel dare tutto senza aspettarsi in cambio una virgola.
L’amore non corrisposto scrive invano versi invisibili, rimettendoci le penne.
Quando riesce ad azzerare le aspettative, ti culla in una comfort zone accogliente, dove soffrire è impossibile. È un sentimento incondizionato, come quello dei cani.

D’accordo, io non sono un cane ma resto un animale: per la precisione sono una sula, una rara specie di uccello marino dell’Oceania. E tutti mi conoscono come Nigel, il povero uccellino innamorato di una statua in cemento, posizionata su un’isola neozelandese con altre 80 esche identiche per attirare con l’inganno i suoi simili e ripopolare la colonia locale.
Sono rimasto l’unico essere vivente del luogo per anni prima di incontrare un terzetto di miei pari, finalmente sensibile ai richiami della nostra specie emessi in filodiffusione dopo il riposizionamento degli altoparlanti voluto dagli ambientalisti.

Curioso, vero, miei cari tre non-amici? Ottanta statue, ottanta “animatori turistici” rimasti lì per anni, quando sarebbe bastato da subito girare gli speaker e farvi ascoltare i versi dalla direzione del mare.
Un mare che conoscerà pure tutte le risposte, ma alla fine per me è sempre stato un terzo incomodo.

Ve lo ripeto: non mi avrete. Anzi scusami, cara, se mi sono rivolto loro così a lungo da trascurarti. 
Torno a girarmi verso di te. Sarà l’età a rendermi così scorbutico. Sento le energie abbandonarmi poco a poco.
Ti spiace se mi sdraio qui accanto a te e restiamo un pochino becco a becco? No, certo che non ti dispiace, lo faccio da sempre.

È che oggi avverto qualcosa di diverso. Ho un presentimento non entusiasmante, sai?
Ho il terrore di non risvegliarmi. Beh, se così fosse pazienza, non posso lamentarmi. Sono stato felice, a modo mio.

E non vorrei avere rimpianti, quindi ti saluto ora prima di perdere le forze.
Mi sento leggero come quella piuma che non ti ho mai trovato addosso.

Grazie di tutto. Ah, non è vero che hai il cuore di pietra: casomai è di cemento amato.

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Qui sotto la foto alcuni link alla struggente e vera storia di Nigel (del 2018) che ha ispirato il racconto: 


https://www.105.net/news/tutto-news/244381/e-morto-luccello-piu-solo-del-mondo-innamorato-di-una-compagna-di-cemento.html
https://scienze.fanpage.it/e-morto-nigel-l-uccello-piu-triste-e-solo-del-mondo-innamorato-di-una-femmina-di-cemento/
https://www.corriere.it/animali/18_febbraio_02/nigel-morto-l-uccello-che-nuova-zelanda-viveva-circondato-peluche-c0b7f542-07ef-11e8-bfab-d44c18e4815f.shtml

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