PAST WORDS

“E chi si ricorda la password?!”.
Osservo imbambolato la fioca luce del monitor nel buio pesto del soggiorno.
L’E-commerce notturno sarebbe un sottile piacere della vita per chi soffre d’insonnia, se solo non fosse per la piaga biblica delle password abbandonate come relitti su server dove ci si è registrati anni prima.
Finisce sempre così, rifletto inviperito nel vano tentativo di raccogliere le idee.
Vedi quel gadget che ti piace, quell’accessorio che non pensavi di volere e che invece ora ti pare indispensabile, lo aggiungi al carrello e al momento di concludere l’acquisto è come se ti fermassero sul nastro trasportatore al supermercato chiedendoti il passaporto.
“Cazzo, non me la ricordo la password di questo sito, OK?” urlo nel silenzio immobile delle 3:23.
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